Le linee guida nazionali e internazionali sottolineano con forza l’importanza dell’attività fisica quotidiana per la prevenzione delle patologie “non trasmissibili”, come quelle cardiovascolari e metaboliche (ad esempio: ipertensione, cardiopatie, diabete, obesità). Viceversa, è ampiamente dimostrato che la sedentarietà aumenti fortemente il rischio di queste patologie, tanto che l’organizzazione Mondiale della sanità ha lanciato un allarme denunciando che l’inattività fisica è diventata un’emergenza mondiale, e suggerendo raccomandazioni affinché le amministrazioni rinforzino le politiche, la sensibilizzazione e la sostenibilità incentrate sull’attività fisica.
Attenzione: la “sedentarietà” NON è semplicemente il contrario di non fare attività fisica. L’inattività fisica, infatti, è non raggiungere la dose di esercizio suggerito dalle linee guida (i famosi 150-300 min/sett di attività endurance aerobica ad intensità moderata… trovi l’approfondimento qui). Essere sedentari invece significa spendere la maggior parte del tempo in attività che richiedono un consumo energetico pari allo stare fermi o poco più. Superando le 9 ore/giorno di sedentarietà la mortalità aumenta con un picco significativo.
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Nonostante ciò, il 20 giugno scorso l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato gli ultimi preoccupanti dati sulla sedentarietà in Italia, relativi al biennio 2022-23 (in aumento rispetto al 2021): in Italia il 28% degli adulti è sedentario, con un picco del 50% in Campania. Più in dettaglio, la sedentarietà cresce con l’avanzare dell’età: si attesta intorno al 24% tra i 18 e i 34 anni, poi si registra un aumento che porta a raggiungere il 33% fra i 50 e i 69 anni. Inoltre (forse ancor più preoccupante) non sempre l’attività percepita corrisponde a quella reale: 1 adulto su 3 fra i parzialmente attivi, e quasi 1 su 4 fra i sedentari, percepiscono infatti come sufficiente il proprio impegno.
È davvero importante rendersi conto che ognuno di noi può fare qualcosa per se stesso!
Fare attività fisica non significa necessariamente fare un’attività intensa e strutturata (come ad esempio andare in palestra, allenarsi correndo o fare esercizi di forza): se non siamo abituati a questi tipi di attività, partiamo dalle cose più semplici! Ricordiamoci della piramide delle attività motorie (la ritrovi in questo articolo di HEBE): facciamo le scale anziché prendere l’ascensore, andiamo a fare compere a piedi, dilettiamoci in qualche sessione di giardinaggio… e poi scegliamo di fare una bella camminata di mezz’ora, provando ogni giorno ad aumentare un pochino il proprio passo!
Facciamoci del bene: prefissiamoci degli obiettivi non impossibili ma precisi, e impegniamoci con tutta la nostra determinazione a rispettarli, con l’obiettivo di combattere la sedentarietà. Via via ci troveremo ad essere più attivi e ne sentiremo i benefici, fisici e psicologici. Anche se non siamo regolarmente attivi, tutti possiamo cominciare così e se non ci sono specifiche controindicazioni mediche, possiamo gradualmente incrementare i livelli e l’intensità di attività fisica!
Il giusto comportamento è quello di tenere sempre presente contemporaneamente due linnee parallele:
da un lato ridurre la sedentarietà, cioè prendere ogni occasione per muoversi anche nella vita lavorativa (ad esempio alzarsi dalla scrivania e camminare dentro l’ufficio quando si parla al telefono), dall’altro fare di tutto per inserire esercizio strutturato. Quindi è fondamentale fare attività fisica… ma è altrettanto fondamentale non essere sedentari!
Forza! 💪💪 Inizia tutto da noi! 💪💪
Fonti:
- ISS: https://www.iss.it/-/in-italia-il-28-degli-adulti-e-sedentario-picco-in-campania-col-50-
- OMS, Global status report on physicalactivity 2022: apps.who.int/iris/rest/bitstreams/1473751/retrieve
- World Health Organization 2020 guidelines on physical activity and sedentary behaviour. Bull FC, Al-Ansari SS, Biddle S, et al. Br J Sports Med 2020;54:1451–1462.
- Linee di Indirizzo sull’Attività fisica: revisione per le raccomandazioni per le differenti fascie di età e situazioni fisiologiche e nuove raccomandazioni per specifiche patologie. Ministero della Salute. 03.11.2021 https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=5693