
L’attività fisica può migliorare le funzioni cognitive?
La risposta è sì. La più ampia revisione scientifica mai condotta su questo argomento, recentemente uscita sul British Journal of Sports, ha analizzato i risultati di 133 revisioni sistematiche basate su oltre 2.700 studi clinici randomizzati, coinvolgendo più di 258.000 persone di ogni età e condizione.
L’obiettivo? Capire se l’attività fisica può davvero migliorare le funzioni cognitive, come la memoria, l’attenzione e le capacità decisionali.
I risultati parlano chiaro: fare esercizio fa bene al cervello. In particolare, sono stati osservati miglioramenti significativi nella cognizione generale, nella memoria e nelle funzioni esecutive (quelle che usiamo per pianificare, organizzare e prendere decisioni).
L’effetto è stato più marcato nei bambini e adolescenti, e nei soggetti con disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Ma i benefici si riscontrano in tutte le fasce d’età.
È importante sottolineare che non servono sforzi estremi: anche l’attività a bassa o moderata intensità, come una camminata veloce o un exergame (videogioco che richiede movimento), può fare la differenza, soprattutto se praticata con costanza per almeno 1–3 mesi (quindi non serve aspettare anni per vedere i risultati!)
Sebbene siano necessari ulteriori studi per confermare e perfezionare questi risultati, il messaggio è chiaro: muoversi è fondamentale non solo per il corpo, ma anche per la mente, indipendentemente dall’età o dalla forma fisica. L’esercizio fisico, anche leggero, dovrebbe essere visto come uno strumento accessibile e universale per promuovere la salute cognitiva, fin dall’infanzia e lungo tutto l’arco della vita.
Qualsiasi età è buona per cominciare!
Fonti:
- Singh et al. Effectiveness of exercise for improving cognition, memory and executive function: a systematic umbrella review and meta-meta-analysis. Br J Sports Med. 2025 Mar 6:bjsports-2024-108589.